Questo trittico è composto da tre tavole da skate realizzate in legno d'acero canadese di grado A a 7 strati.
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Una caratteristica notevole e peculiare di OH, JEFF... I LOVE YOU, TOO... BUT... è il modo in cui Roy Lichtenstein utilizza il dramma esagerato della scena per creare un contrasto tra l'emozione e il meccanismo. Sebbene l'immagine trasmetta una profonda tensione emotiva, la sua esecuzione tecnica (grazie all'uso dei punti Ben-Day e delle linee spesse) le conferisce un aspetto freddo, quasi calcolato. Il dramma sembra una rappresentazione superficiale, una formula priva di autentica emozione, trasformandola in un prodotto visivamente consumabile.
Ciò che è davvero interessante è come Lichtenstein prenda un'immagine specifica dei fumetti romantici e la deformi per trasformare la sofferenza e l'amore non corrisposto della donna in qualcosa di visivamente consumabile. Ciò che si potrebbe facilmente trovare in una pagina di fumetti economici, qui lo porta a un livello di riflessione critica.
Inoltre, l'opera gioca con il linguaggio stesso dell'immagine. La frase OH, JEFF... I LOVE YOU, TOO... BUT... non è solo una battuta che esprime un amore non corrisposto, ma anche una sorta di parodia della cultura popolare. Lichtenstein non si limita a riprodurre il fumetto; lo porta in un nuovo territorio dove il melodramma diventa un commento su come le storie d'amore vengano manipolate per creare un'immagine che, alla fine, risulta vuota e distante.